- Rossana Gentile
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Tutti i vitigni che hanno alla radice del nome i termini "Greco" o "Grechetto" hanno in comune il fatto di essere stati importati nell’Italia meridionale dalla Grecia. Ci si riferisce alla colonizzazione greca del VIII secolo a.C., quando la crisi agricola spinse molti ellenici a trovare nuove terre nella nostra penisola dando vita a quella che sarà poi chiamata la Magna Grecia.
Nonostante si tratti di vitigni differenti che danno vita a vini diversi tra loro, sembrano avere una caratteristica in comune: hanno quasi tutti una buccia spessa e molto pruinosa che si addatta bene agli appassimenti.
Il vino dei Greci era un vino dolce, quindi è possibile che tutte le uve “greche” erano quelle che meglio si prestavano per la vinificazione alla greca, cioè per i passiti. Effettivamente oggi la maggior parte dei vini prodotti da queste varietà si possono trovare sia in versione secca che dolce/passita, trattandosi molto spesso di uva a maturazione tardiva.
La grande varietà di vitigni greco/grechetto diffusi in Italia
Le varietà di uva che hanno in comune la radice "greco" nel nome, sono comunque tantissime in Italia, sparse lungo tutto il paese! Vediamo allora un po' più nel dettaglio di cosa si tratta:
Al di là dell'origine più o meno certa di questo vitigno, esistono due cloni di Grechetto con diverse caratteristiche: il clone g109 (Grechetto di Orvieto, Greco di Tufo DOCG) e il clone g5 (Greco di Todi, Pignoletto e Rebola riminese). Le due varietà così diverse ma dalle caratteristiche molto simili portano poi ai numerosi sinonimi che incontriamo lungo tutta l'Italia (Grechetto nostrale o Greco spoletino, Greco bianco di Perugia, Grechetto bianco, Stroppa volpe, Pignoletto, Pulcinculo bianco, Pulce, Greco, Pizzinculo, Strozzavolpe, Occhietto, Montanarino bianco, Grecherello, Pistillo, Grechetto di Todi, Greco gentile, Montanaro, Uva di San Marino).
Nonostante la larga diffusione, Il Grechetto in entrambi i suoi cloni può comunque essere considerato un vitigno autoctono dell’Umbria o dell’Italia Centrale, grazie alla caparbietà dei vignaioli dell'Umbri e dell'Alto Lazio che, vista la grande percentuale di diffusione nei loro territori, hanno spinto a considerare il Grechetto un'uva autoctona della Tuscia. ("Tuscia" significa territorio abitato dagli Etruschi, e viene oggi usato per indicare una zona del centro Italia che comprende la Toscana, l'Umbria, il Lazio settentrionale e i territori confinanti).
Il Grechetto umbro di entrambe le varietà è un vitigno a maturazione tardiva che da vita a vini bianchi secchi della regione e può essere utilizzato in assemblaggio con altri vitigni, ad esempio con il Trebbiano o con lo Chardonnay, ma è capace di dare ottimi vini strutturati e di grande personalità anche se prodotto in purezza; non di meno questo vitigno è usato per la produzione di molti Vin Santi umbri.
Uno dei luoghi storicamente legati a questo vitigno è Civitella d'Agliano, nel viterbese, dove sorge la cantina di Sergio Mottura (clicca sul nome per scoprire i suoi vini nel dettaglio).
Altre varietà di Greco/Grechetto?
Per esempio, Il Greco di Tufo è un vino DOCG della Campania prodotto nella provincia di Avellino. Si tratta di una delle tante tipologie di vitigni "greci" che vale la pena di citare, considerando che si tratta di uno dei vini italiani maggiormente predisposto all'invecchiamento.
Con molta probabilità gli abitanti di questa zona coltivavano già la vite prima dell'arrivo dei greci, ma la prima testimonianza sulla viticoltura risale al I secolo a.C., con un affresco di Pompei dove si legge “vino Greco”.
L'Irpinia è una zona molto vocata alla coltivazione di questo vitigno, grazie soprattutto al particolare tipo di terreno di tipo argilloso calcareo con origine vulcanica, che conferisce profumi intensi e tipicamenti minerali. Vitigno a maturazione tardiva, da vita a vini bianchi intensi e ben predisposti all'invecchiamento.
Benito Ferrara è un'azienda vinicola della Campania dalle origini molto antiche. Scopri i suoi vini cliccando sul nome!
Il Greco Bianco è un altro dei tanti vitigni accomunato dalla radice "greco". Questa varietà è diffusa soprattutto al Sud, in particolare in Calabria ma anche in altre regioni della costa Ionica, come la Puglia.
Anch'esso vitigno a maturazione medio-tardiva, viene utilizzato per produrre vini sia in purezza (Greco di Bianco DOC), che in uvaggio con ad altri vitigni. Ha un ruolo importante nel Cirò DOC Bianco (almeno per il 90%), nel Greco del Lamezia DOC (85%) e in un insolito vino passito, il Greco di Bianco DOC, la cui zona di produzione è ristretta al comune di Bianco e ad una parte del comune di Casignana in provincia di Reggio Calabria.
Scoprite le interessanti versioni di vini a base di uva Greco Bianco attraverso la Cantina Calabrese Cataldo Calabretta e quella Pugliese L'Archetipo. (clicca sui nomi)
Le varietà del vitigno greco/grechetto in Italia sono davvero tante, lagati dal fascino della storia in comune e differenziate dal diverso terroir di appartenenza e dallo stile di vinificazione di ciascun produttore.
Conoscere la storia dei vitigni autoctoni italiani è dare valore al grandissimo patrimonio culturale che il nostro paese possiede.
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