Chambolle Musigny
I vini più raffinati e delicati della Borgogna
I vini di Chambolle Musigny sono universalmente riconosciuti come i Pinot Noir più delicati e raffinati dell'intera Borgogna.
Il comune di Chambolle-Musigny vanta circa 180 ettari coltivati, di cui 24 ha per i vini Grand Cru e 61 ha per i Premier Cru, porta i dote 24 Premier Cru, tra cui il celeberrimo "Les Amoureuses" e solo due Grand Cru.
Il primo Grandi Cru del comune è il "Bonnes Mares", che è condiviso territorialmente con il comune di Morey St. Denis, e costituisce, per una parte di esso, una vera atipicità rispetto allo stile notoriamente carnoso e delicato dei vini del comune; infatti, concependo idealmente una diagonale dal suo versante sud, che dà su Chambolle, ed estendendolo sino alla diagonale opposta che tocca il confine con Morey St Denis, individuiamo due aree, geologicamente molto distinte: sotto questa linea si stagliano le c.d. “Terres Rouges” (terreno della medesima matrice del Clos de Tart), contraddistinte da un primo strato, di circa 50 cm, composto da terra argillosa e silicea e, successivamente, un sottosuolo marnoso (argillose-calcareo), strutturato da sedimenti rocciosi, risalenti al periodo bathoniano; la parte alta della diagonale, invece, individua le c.d. “Terres Blanches”, contraddistinte da uno strato superficiale poco profondo, composto da piccoli sassi, una componente argillosa irrisoria ed un sottosuolo formato da marne calcaree, molto ricche di fossili marini. Non è lontana dalla verità la proverbiale asserzione per cui le vigne di Chambolle al confine con Morey sfornerebbero vini di chiara mascolinità, vini solidi e profondi. Mentre nella parte opposta vi siano parcelle atte a rossi di eccezionale finezza e grazia.
Di base il colore di questo vino possiede sempre una sfumatura più violacea, rispetto al Les Amoureuses, (5,40ha) che, invece, vira sempre sul rosso rubino; un Bonnes Mares (15,06ha) possiede sempre un bonus di selvatichezza, che si esprime nei frutti percepiti, in cui, oltre alla canonica ciliegia nera, si fanno strada le nuances dei mirtilli scuri, che possiedono il dono di essere sia molto dolci, ma anche portatori di maggiore, seppur piacevole, tannicità; questo è un vino in cui prevale l'aspetto strutturale, non la mineralità (durezza che non appartiene, per dna, a questo climat), come in Les Amoureuses. Infine, in sede di vinificazione, è un vino che perdona maggiormente i piccoli errori rispetto al "Musigny" ed al "Les Amoureuses", i quali, se non gestiti a regola d'arte, possono rilasciare una tannicità intensa e indesiderata nel prodotto finale.
Il secondo grand cru è il "Musigny" (definito a queste latitudini come "un vino dotato di un'innegabile lato femminile) 10,85ha, che dà luogo a vini dai tratti straordinariamente aggraziati e vanta una lussureggiante nota spiccatamente minerale.
Per quanto riguarda la generale valutazione dei vini prodotti in questo esaltante microcosmo vitivinicolo, essi sono riconosciuti unanimemente tra i più sottili, eleganti, femminili, orientaleggianti (la presenza di variegate nuances speziate è il tratto più immediatamente riconoscibile) e seducenti dell'intera Borgogna; ciò è dovuto alla struttura dei terreni, in particolare alla presenza di suoli ricchi di rocce calcaree, marne e ciottoli, i quali rendono i vini meno ricchi di antociani, meno austeri rispetto a quelli dei comuni siti più a nord della regione; in particolare, qui i terreni possiedono un bonus di calcare attivo, che determina un lieve fenomeno di clorosi nelle vigne, che si traduce in una colorazione verde più pallida delle foglie delle viti, che determina, successivamente, vini dalla colorazione scarica, dotati più di fragranza che di potenza.
Va però doverosamente precisato che vi sono molti climat che esibiscono tratti molto vicini al comune di Morey St Denis o che comunque presentano molte più affinità con la sezione delle "Terres Rouges" del cru Bonnes Mares (come i 1er cru: Les Graunchers, Les Sentiers, Le Fuees, Le Cras, la parte più a sud del 1er cru Les Baudes, Derriere La Grange e Les Vérroilles).
Le affascinanti caratteristiche di questi vini sono storicamente riconosciute sin dalle autorevoli dichiarazioni di Jules Lavalle, esimio dottore in scienze naturali (che, con la propria opera, pose le basi di quella che sarebbe stata, successivamente, la classificazione ufficiale, finale, delle AOC in Borgogna) che, nel 1855, all'interno del suo capolavoro, intitolato "Histoire et statistique de la vigne des grands vins de la Côte-d'Or" (il suo libro è stato in gran parte basato sull'opera del 1831 di Denis Morelot, il quale, è accreditato essere colui che, per primo, ha introdotto la nozione di "terroir" in Borgogna) solennemente proclamò Chambolle il comune in grado di produttore i vini più delicati dell'intera Cote de Nuits.