Supertuscan
Supertuscan, la rivoluzione dei vini Toscani
"Supertuscan" è una parola che è stata coniata negli anni 80 dal noto critico di vini Robert Parker, ad indicare quello stile vinicolo rivoluzionario nato per mano di viticoltori che hanno deciso di rompere gli schemi della viticoltura tradizionale in Toscana.
Tutto ha origine dal fatto che il rigido disciplinare di produzione del Chianti vietava di utilizzare uve internazionali nel taglio di questo vino, così nel 1968 nasce Vigorello di San Felice, la prima bottiglia a taglio bordolese nella zona dei Chianti che verrà poi seguita dai più celebri Sassicaia e Tignanello. L'aspetto rivoluzionario di quest'ultimo sta nel fatto che è prodotto sul modello dei grandi vini di Bordeaux con una percentuale di vitigni internazionali, ma a prevalenza di Sangiovese, vitigno autoctono principe della Toscana.
Infatti, a differenza di quello che molti pensano, i Supertuscan non sono vini ottenuti solo da vitigni internazionali, anche se i vini più innovativi sono prodotti con l'uso prevalente di queste uve, eventualmente in blend con il Sangiovese. Oltre a questo, I Supertuscan sono caratterizzati dall'uso quasi totale di barrique francesi per gli affinamenti, su modello bordolese. Un altro aspetto interessante che questo movimento vinicolo ha portato è stata la rivalutazione della Costa Tirrenica toscana, la cui predisposizione alla viticoltura non aveva fino a prima ricevuto alcuna considerazione. Oggi, sotto la denominazione Bolgheri Doc si trovano tra le bottiglie più celebri e premiate al mondo, vini che valorizzano in modo rivoluzionario il territorio della Toscana.