I vini Siciliani, il fascino di una terra magica.

"U vinu è bonu pi ccu su sapi biviri"

Una terra dove il sole splende sempre, in estate e in inverno, dove le brezze marine ti accarezzano e chi ci vive lo sa, del mare si diventa dipendenti e quando si è lontani, il corpo necessita di respirare di nuovo quell'aria. E poi cammini per la strade che sono ricche di storia antica, ricchi di profumi mediterranei, di paesaggi e gente meravigliosa..è un terra che ti avvolge nel suo calore, è la terra magica della Sicilia.

Il vino è parte di questa tradizione ed i vini siciliani stanno guadagnando fama e riconoscimenti a livello nazionale ed internazionale, sia per quanto riguarda i vini rossi che i bianchi. Basti pensare a Nero D'Avola, Passito di Pantelleria, Marsala, Cerasuolo di Vittoria o i vini dell'Etna, conosciuti ed apprezzati ormai in tutto il mondo.

Le origini della viticoltura nella regione sono antichissime, e secondo diverse testimonianze furono i Greci a portare il primo vitigno in Sicilia, nel VIII-VII secolo aC, uva da cui ha origine il Moscato di Noto. I Greci intuirono subito le potenzialità dell’isola più a Sud dell'Italia, che risultava avere delle condizioni perfette per la coltivazione dell’uva grazie alla prolungata esposizione al sole e alle fresche brezze provenienti dal mare, ed introdussero nell'isola diversi tipi di vitigni.

Di seguito furono invece gli Arabi ad introdurre nella regione il Moscato di Alessandria nell’isola di Pantelleria. Questa varietà è ancora oggi chiamata Zibibbo, dall’arabo “zabīb” che significa “uva passa”. Agli arabi va il merito di aver introdotto le tecniche di appassimento dell'uva in Italia. Un'altra storia particolare è quella del Marsala, risalente alla fine del 700, quando il navigatore inglese John Woodhouse, fermatosi in un porto siciliano a causa di una forte tempesta in mare, assaggiò e si innamorò del Marsala di cui decise di spedirne 50 botti in Inghilterra. Aggiunse, però, dell’acquavite al vino per far si che non si che non andasse a male durante il lungo viaggio in nave, la stessa tecnica utilizzata in Portogallo con il Porto. Il Marsala ebbe un successo incredibile in Inghilterra, tanto che Woodhouse iniziò a investire nella produzione di vino in Sicilia e a commerciare in tutta Europa, seguito poi da altri uomini d'affari inglesi.

Tra gli altri vini siciliani, vale sicuramente la pena parlare dei vini vulcanici dell'Etna, bottiglie che stanno riscontrando un incredibile successo in Italia e in tutto il mondo. Il motivo di questa notorietà parte sicuramente dalla particolarità del terroir di questa zona della provincia di Catania: un territorio dal fascino antico, fatto di paesaggi aspri e scostanti creati dall'irruenza della natura, dove la lava infuocata si è trasformata in pietra lavica e proprio tra le pietre e la sabbia che affondano le radici le vecchie viti della zona, per lo più Nerello Mascalese per i rossi e Carricante per i vini bianchi. I vini dell'Etna portano con se la storia e la natura del vulcano, non sono certamente vini pensati per piacere a tutti, ma conquistano per il loro carattere e l'irruenza. Il loro stile è austero, al naso il frutto non riesce a prevalere sulla presenza della roccia nera, delle erbe mediterranee e delle spezie. Al sorso invece, l'acidità e il tannino sono vivi e mai addomesticati. Il fascino dei vini dell'Etna sta nella provenienza da una piccola zona che ha lottato per restare quanto più fedele a se stessa e ai propri vini.

Si potrebbe dire lo stesso degli altri vini famosi siciliani, di cui non si è parlato ma non per minore importanza. La Sicilia è una regione vasta dove ogni zona preserva la sua storia e le sue caratteristiche, e dove ogni vino porta con se il fascino e il carattere di un terroir unico e speciale.

Commenti (0)

ICONE FOOTER-BEFORE
Prodotto aggiunto alla wishlist