- Emanuele Spagnuolo
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Che cosa è un vino biologico?
Negli ultimi anni il mondo del vino è stato scosso dall'ingresso sul mercato dei vini bio Mail vino biologico posa le basi su solide fondamenta o è solo moda?
Partiamo dalla giusta premessa che nell'utilizzo del temine "biologico" si fa molta confusione, ci si confonde con "naturale", "biodinamico" ecc...
In questo articolo parleremo solo del termine biologico mentre approfondiremo in altri articoli la biodinamica e il mondo dei vini naturali.
Ma cosa significa Vino Biologico?
Fino al 2012 si poteva parlare unicamente di" vino proveniente da uve biologiche" ossia venivano certificati i vigneti, che rispondevano a particolari caratteristiche e venivano coltivati semplificando senza chimica di sintesi.
Le cose cambiano appunto nel 2012 quando grazie all'entrata in vigore del regolamento CE 203/2012 si può parlare di vino biologico facendo riferimento non solo alle vigne ma anche al processo di vinificazione.
Ma quando un vino si può definire biologico?
Di certo quando proviene da uve 100% biologiche coltivate senza l’utilizzo di agenti chimici di sintesi nei vigneti, mentre relativamente alla vinificazione deve avvenire con l’utilizzo limitato di solfiti e di prodotti enologici certificati biologici.
Il vino biologico si riconosce attraverso la presenza in etichetta del logo comunitario; marchio di garanzia che certifica l’intero processo produttivo del vino.
Spesso non è possibile diventare "biologici" in breve tempo ma è necessario un periodo di conversione dall’agricoltura tradizionale a quella biologica della durata di 3 anni, passato il quale è possibile usare la definizione “vino biologico” e apporre il logo comunitario in etichetta.
In tutta sincerità il regolamento comunitario lascia ampio spazio al viticoltore e sembra essere stato creato più per realtà medio-grandi che per realtà piccole .
Tra le altre cose, la vinificazione biologica definisce la quantità massima di solfiti che possono essere presenti nel vino, in misura leggermente inferiore rispetto ai vini tradizionali.
Andando un po' più nello specifico per quanto riguarda i vigneti, è vietato l’utilizzo di:
- Concimanti di sintesi
- Diserbanti
- Pesticidi
- Fitofarmaci
E’ invece obboligatorio l’utilizzo di pratiche volte a garantire un’agricoltura sostenibile, come la rotazione delle colture ed il sovescio per aumentare la fertilità del terreno.
In termini di vinificazione è vietato l’uso di coadiuvanti o additivi chimici.
In particolare sono vietati :
- concentrazione parziale a freddo;
- eliminazione dell’anidride solforosa con procedimenti fisici;
- trattamento per elettrodialisi per garantire la stabilizzazione tartarica del vino;
- dealcolizzazione parziale del vino;
- trattamento con scambiatori di cationi per garantire la stabilizzazione tartarica del vino.
I livelli di anidride solforosa del vino biologico imbottigliato non possono superare:
- 100 mg/l per quanto riguarda i vini rossi.
- 150 mg/l per quanto riguarda i bianchi.
Chi avesse voglia di leggerselo trova qui il regolamento europeo
Ma ora l'annosa domanda : un vino biologico è più buono di un vino tradizionale?
E' da prediligere?
La risposta a mio parere è no, ossia non basta che il vino sia biologico, magari poi è vinificato male, oppure il terroir di provenienza non è adatto, o ancora il legno usato è troppo invadente, ecc..
Di certo un vino biologico dovrebbe essere più genuino di uno tradizionale, questo si.
In linea di concetto avere "meno chimica" , vinificazioni più naturali permettono al vigneron di portare nel bicchiere un vino che abbia un legame più diretto e saldo con il terroir di provenienza.
Personalmente un vino che non "parla" del territorio e del contesto che gli sta attorno è un vino meno interessante di uno ben integrato.
I vini più belli e autentici sono senza dubbio fatti in modo più naturale, e il vino biologico è un primo passo in questa direzione.
Come vi dicevo c'è in questi anni anche un gran modo, tanto che molta gente che ci contatta ci chiede un "vino bio", il che vuol dire più niente che tutto e sopratutto non è sinonimo di qualità.
Ma questo è il rovescio della medaglia di alcuni lati positivi primo fra tutti una maggiore consapevolezza da parte del consumatore che il vino è prima di tutto un alimento, e in quanto tale è necessario fare attenzione ed essere più informati su come quel vino è prodotto.
Certamente il fatto che il vino dia più "sano" è un elemento di scelta importante.
Fa sorridere che produttori di vino che per anni non hanno avuto alcuna attenzione nella direzione di una agricoltura almeno sostenibile si siano fregiati del marco bio, ma questo è un altro discorso.
Vi consiglio di leggere il libro "Vino Naturale" di Isabel Legeron, esperta di fama mondiale insignita del prestigioso titolo di Master of Wine.
Noi di Grandi Bottiglie abbiamo sempre avuto un occhio di riguardo ai vini naturali quando ancora se si parlava di questo si era "taggati" come stregoni.
Vi consiglio di dare un'occhiata alla nostra selezione
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