Il Barolo 2019 nasce da un anno che inizialmente faceva temere il peggio. Dopo un inverno mite e asciutto, la primavera è iniziata sotto il segno della pioggia e del freddo, ritardando la germogliazione delle viti. Per fortuna, le precipitazioni si sono presto placate e i mesi estivi sono stati caratterizzati da temperature superiori alla media, ideali per lo sviluppo ottimale del Nebbiolo.
A settembre, una forte grandinata ha danneggiato alcuni vigneti prestigiosi, risparmiandone però molti altri. Nonostante qualche pioggia di troppo, l'autunno è stato mite, permettendo ai grappoli di raggiungere una maturazione lenta e graduale. Le uve raccolte in ottobre, più tardi rispetto agli anni recenti, erano perfettamente integre, con un equilibrio ideale tra zuccheri e acidità.
I produttori del Barolo hanno accolto con gioia l'annata 2019, soddisfatti della qualità delle uve. Dalle degustazioni del vino ancora giovane emerge un Barolo elegante e complesso, dal carattere territoriale spiccato, con un grande potenziale di invecchiamento. Nonostante le incertezze iniziali, il 2019 si prospetta come uno degli anni migliori degli ultimi tempi per il prestigioso Re dei vini italiani. Il Barolo 2019 è un'annata da ricordare.
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