- Emanuele Spagnuolo
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I Supertuscan sono vini toscani prodotti con vitigni internazionali, tipici della zona di Bordeaux, il termine Super Tuscan fu utilizzato per la prima volta dal giornalista e Master of Wine inglese Nicholas Belfrage verso la metà degli anni Ottanta, e poi ripreso dalla stampa anglosassone.
La nascita di questi particolari vini si deve alla perdita del prestigio dei vini toscani a cavallo degli anni '80, quando i produttori prediligevano la quantità di produzione alla qualità dei prodotti e allo scandalo del vino al metanolo del 1986; questi due fattori produssero un sentimento di rivalsa in alcune cantine che sfociò in un allontanamento dai disciplinari di allora.
Quando si parla di Toscana vitivinicola, è il Sangiovese il vitigno principe, uva da cui derivano il Chianti Docg, Il Nobile di Montepulciano e il Brunello di Montalcino: in qualche modo il Sangiovese rappresenta la tradizione mentre i vini con taglio bordolese rappresentano la modernità, l'affacciarsi della Toscana sui mercati internazionali a sfidare i grandi Vini di Bordeaux.
Non è solo l'utilizzo di vitigni internazionali a far si che un vino venga definito supertuscan, anche i metodi di produzione prendono spunto dalla vinificazione dei grandi vini di Bordeaux, il passaggio in botti di rovere di piccole dimensioni, le barrique, è infatti pressoché un passaggio obbligatorio.
Uno dei primi Supertuscan a vedere la luce fu il Tignanello nel 1971, prodotto da Piero Antinori e dall'enologo Giacomo Tachis con un assemblaggio di Sangiovese, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon; un vino rivoluzionario che fece scuola a tante altre cantine, come quella del Marchese Incisa della Rocchetta che diede vita al celebre Sassicaia.
Fu proprio grazie al Sassicaia che i supertuscans guadagnarono fama a livello internazionale grazie alla famosa degustazione alla cieca che lo vide trionfare davanti ai più blasonati vini francesi: Sassicaia 1985 secondo Robert Parker potrebbe essere il migliori vino degli ultimi cinquanta anni, un vino leggendario che aiutò tutte le aziende produttrice di Bolgheri ad affacciarsi sui mercati internazionali.
Ma quali sono i supertuscans più famosi? Ecco una lista dei Supertuscan più importanti:
Sassicaia
È il primo vino dell'azienda Tenuta San Guido, un'etichetta iconica la cui prima annata di produzione ufficiale è il 1968.
Il Sassicaia è anche il primo vino italiano di una specifica cantina, che, come succede in Francia per pochissimi vini celeberrimi, ha una DOC riservata appositamente.
È prodotto con almeno l'80% di Cabernet Sauvignon.
Tignanello
Il Tignanello è uno dei grandi vini rossi dei Marchesi Antinori, nato negli anni ’70 dopo un lungo percorso di sperimentazione vitivinicola, ha vinto premi internazionali ed è stato inserito più volte nella top ten internazionale della rivista Wine Spectator.
Il vino prodotto per la prima volta nel 1971 da Piero Antinori aveva la caratteristica di comprendere anche uva Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc e di essere invecchiato in barrique, uscendo di fatto dal disciplinare storico del vino Chianti Classico DOCG così come fu stabilito da Bettino Ricasoli.
Masseto
È il primo vino della Tenuta dell'Ornellaia, un'etichetta che sfida sui mercati internazionali i grandi vini di Pomerol.
Masseto, nato con la visione di diventare un vino iconico, proviene dall'omonimo vigneto a Bolgheri sulla costa Toscana in Italia. Risulta essere anche essere uno dei vini più costosi in Italia.
La prima annata di produzione è il 1986 e nel 2001 il Masseto ha raggiunto i 100/100.
Solaia
Miglior vino al mondo secondo la rivista americana Wine Spectator nel 2000.
Di proprietà Antinori, la prima annata di produzione fu nel 1978, un'annata eccezionale che rese disponibile una quantità di Cabernet superiore alle aspettative e superiore alle necessità del famoso Tignanello. Il marchese Piero Antinori ebbe allora l'intuizione di imbottigliarlo in purezza e ne vennero fuori solamente 4mila bottiglie circa, che presero il nome di Solaia.
Fu l'inizio di un successo senza confini.
Attualmente la composizione del Solaia è del 75% Cabernet Sauvignon, 5% Cabernet Franc, 20% Sangiovese.
Guidalberto
È il secondo vino di Tenuta San Guido. Proveniente dalle vigne giovani di Sassicaia è un vino più accessibile, di pronta beva con una percentuale di Merlot più elevata, 40% e il 60% di Cabernet Sauvignon.
Omaggio al conte Guido Alberto della Gherardesca, famoso per aver fatto piantare i cipressi lungo il celeberrimo viale reso immortale dei versi del Carducci. E' classificato come un Igt Toscana e la prima annata di produzione fu il 2000.
L'annata attuale è la 2019.
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