- Rossana Gentile
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Il Cabernet Franc è un vitigno ingiustamente considerato di serie B rispetto al suo cugino più famoso Cabernet Sauvignon. E’ molto più facile trovarlo in blend con altre uve e molto più raramente in purezza, eppure questo vitigno è in grado di regalare grandi soddisfazioni in zone particolarmente vocate e se lavorato nella maniera opportuna.
Le origini
Il Cabernet Franc ha con molte probabilità origini illiriche ed è molto più antico rispetto al Cabernet Sauvignon, nato successivamente da un incrocio con il Sauvignon Blanc. Veniva chiamato Kapnios dai greci, Vitis Carbunica da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia e Cabernet dai francesi, in Valle della Loira localmente chiamato Breton.
Caratteristiche del vitigno
Rispetto al Cabernet Sauvignon è un’uva più precoce sia nel germogliamento che nella maturazione, ha una presenza minore di tannini ed in generale di polifenoli: è infatti caratterizzato da un colore più scarico ed una struttura meno consistente, tutti fattori che sono considerati punti di debolezza rispetto al più blasonato cugino.
Predilige terreni argillosi e sabbiosi con presenza di ciottoli e a tendenza calcarea. Le caratteristiche aromatiche che questo vitigno conferisce al vino, data la grande presenza di pirazine, ruotano intorno a sentori vegetali ed erbacei che possono apparire molto evidenti in gioventù ma in grado di attenuarsi dopo un periodo di affinamento in bottiglia.
Insieme a questi sono tipici gli aromi di piccoli frutti rossi come fragola, mirtilli, ribes, poi profumi floreali, affumicati e terrosi che si vanno ad arricchire di note balsamiche con l’invecchiamento. Al palato risulta di medio corpo e scorrevole, caratterizzato da una freschezza notevole.
La maggior parte delle volte viene utilizzato negli assemblaggi, in particolare insieme al Merlot e al Cabernet Sauvignon nei tagli Bordolesi.
Le zone di produzione
Quali sono le zone di produzione del Cabernet Franc? Nel mondo abbiamo: Francia (Bordeaux, Valle della Loira) Italia (Friuli e Toscana) Ungheria California (Napa Valley e Sonoma County),Canada, Whashington, Virginia, Cile, Australia, Argentina, Nuova Zelanda.
Diamo precedenza al nostro Bel Paese spiegando che le aree di produzione in Italia più vocate alla coltivazione del Cabernet Franc sono il Friuli e la Toscana, dove è possibile trovare interessanti versioni di questo vitigno in purezza.
Il Friuli Venezia Giulia è sicuramente la regione più predisposta alla coltivazione di quest’uva, in particolar modo la zona del Collio.
Al secondo posto in Italia troviamo la Toscana, in particolare la zona di Bolgheri, dove è possibile assaggiare vini da assemblaggi oppure interessanti versioni in purezza come il pluripremiato “Paleo” dell’azienda Le Macchiole, nato come assemblaggio e divenuto nel 2001 100% Cabernet Franc, oppure il “Cabernet Franc Duemani” della cantina Duemani, “Auritea” della Tenuta Lunelli. Altre zone sono il Veneto e la Lombardia, e troviamo anche alcuni esempi in sud Italia in regioni come Puglia e Sicilia, anche se su terroir completamente diversi.
Cabernet Franc in Francia
La Francia è indubbiamente la patria indiscussa del Cabernet Franc. La prima regione che viene in mente pensando a questo vitigno è Bordeaux, dove lo si trova per lo più in assemblaggio con gli altri vitigni della regione Merlot e Cabernet Sauvignon.
Una zona particolarmente vocata è quella della Rive Droite nei pressi di Saint-Emilion, attraverso il leggendario Chateau Chaval Blanc Premier Grand Cru Classè: un blend di 50% Merlot e 50% Cabernet Franc dove l’apporto di questo vitigno conferisce una grande freschezza ed aromaticità floreale, stemperando la preponderante personalità del Merlot.
Molti amatori del vitigno affermano però che i Cabernet Franc più buoni al mondo si producano nella Valle della Loira, dove rispetto a Bordeaux è più facile trovare delle versioni in purezza.
La regione francese, celebre soprattutto per i suoi vini bianchi di Sancerre e Pouilly Fumè, presenta una vocazione per i vini rossi nella parte centrale, in particolare nelle denominazioni di Anjou, Touraine nelle sottozone di Bourgueil e Chinon dove i terreni sono principalmente sabbiosi e danno vita a vini più leggeri e di pronta beva. Andando verso sud invece, terreni calcarei-argillosi permettono di ottenere vini più strutturati e corposi che se invecchiati in legno e che possono essere parecchio longevi.
Verso Ovest, le denominazioni di Saumur e Saumur-Champigny danno alla luce vini di medio corpo e tannino più delicato. Più in generale i vini da Cabernet Franc in purezza si caratterizzano per media struttura ed alcool, grande scorrevolezza e freschezza.
La loro forza sta nell’ottimo rapporto qualità-prezzo, elemento che potrebbe accrescere le ancora timide reperibilità sul mercato e presenza nei ristoranti.
Quali aziende sono storicamente significative per il Cabernet Franc?
Chi ha il merito di aver portato questo vitigno a livelli che nessun altro è stato in grado di raggiungere sono i Fratelli Foucault con il loro Clos Rougeard: qui, all’interno della denominazione Saumur-Champigny, il Cabernet Franc è il protagonista assoluto e raggiunge livelli qualitativi mai visti altrove attraverso vini dotati di incredibili sensazioni minerali, trama tannica finissima e un varietale non troppo evidente.
Il Domaine Guiberteau, situato a Saumur, è considerato dalla critica internazionale il discendente naturale di Clos Rougeard. Nel 1996 infatti, quando Romaine Guiberteau decide di proseguire la gestione dello storico Domaine appartenuto alla sua famiglia, ha la fortuna di essere affiancato per la sua prima vendemmia proprio da Nady Foucalut, il quale gli darà le basi per un lavoro che Romaine perfeziona annata dopo annata e che gli ha permesso di divenire in pochi anni una delle aziende più riconosciute e ricercate in Loira.
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