CLAUDIO PLESSI
___
Non il solito Lambrusco! In effetti...Claudio Plessi è un rimarcabile ed instancabile testimone di modenesità! Claudio Plessi è un uomo di po- che, pochissime parole al primo incontro, una persona molto pacata... bisogna dargli quel poco di tempo per lasciare che possa parlare. “Facevamo vino con mio padre, ho sempre lavorato in cantina con lui, facevo il supervisore tecnico, crescendo ero l’unico dei fratelli ad aver studiato ed in più essendo piccolino entravo nelle botti di legno, all’epo- ca erano in legno come ogni utensile utilizzato. Facevamo del vino rosso frizzante da vendere, assemblando più varietà, ed i vini per la famiglia o per gli amici - pausa - sai c’era sempre qualcuno di passaggio, veniva- no tutti ad assaggiare i nostri vini che vinificavamo sempre con varietà in purezza, quel trebbiano di Spagna lo facevamo solo noi, il Tarbiànein” Claudio è un uomo che con il suo lavoro racconta la sua terra, le tradi- zioni e mantiene vive tutta una serie di varietà autoctone locali uniche! Come tra tante il Trebbiano modenese, il Lambrusco di Fiorano, l’Uva Tosca, il Caveriol, Il Trebbiano di Spagna, La Ruggine...
Claudio era insegnante alla scuola Agraria a Modena, ed allo stesso tempo gestiva un frutteto e la vigna, fino al 2000 quando ha deciso di dedicarsi al vino.
Come non sottolineare la sua sensibilità nei confronti di una produzio- ne sostenibile per l’ambiente anche a discapito della quantità, infatti ancora oggi produce 5000 bottiglie dai suoi 3,2 ettari a Castelnuovo. Si certifica Biologico nel 1992 ovvero l’anno dopo che era stata emessa la prima legge sul biologico dall’allora “Comunità Europea”, il Reg. (CEE) n°2092/91. Un vero precursore dei produttori di vino naturale, o forse uno dei pochi veri testimoni della tradizione gastronomica esistente in passato quella come chiama lui “tra le due guerre”.